Il processo di Soil Washing

Con il termine soil washing si intendono due tipologie di processi sostanzialmente diversi.

Un processo, basato sull’utilizzo di agenti chimici dosati nell’acqua di lavaggio, consente di agire in modo specifico sulle varie specie inquinanti. In questa categoria rientrano, solo per citarne alcuni, l’estrazione con acidi, con chelanti, con tensoattivi ecc..

Può accadere che la presenza di diversi inquinanti nel terreno renda il processo poco pratico. Si consideri ad esempio la contemporanea presenza di contaminanti rimovibili in condizioni basiche e contaminanti rimovibili in condizioni acide: si dovrebbe procedere a due lavaggi sequenziali.

La seconda tipologia di processo è basata principalmente su meccanismi fisici il cui scopo è quello di concentrare le sostanze inquinanti in una frazione del terreno ridotta in termini di peso e volume.
Si tratta di un trattamento più generale che prescinde dallo specifico inquinamento presente ed è quindi più adatto ad un impianto fisso che opera con terreni provenienti da diverse bonifiche, quindi con diversi contaminanti.

Il processo adottato da Eureko è il secondo ed è quello che andremo a descrivere. Per fare questo è però necessario comprendere le caratteristiche del materiale trattato. Il terreno è una matrice complessa costituita da liquidi, solidi e gas. In particolare la struttura della fase solida ha una importanza essenziale. In prima analisi è necessario soffermarci sull’aspetto più importante del terreno almeno per quel che riguarda il soil washing: la granulometria.

Previous
Next